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Immagine del redattoreMargherita Traldi

Write for Rights: come il Natale diventa una maratona salva vite


Da ormai vent’anni, Amnesty International porta avanti la sua azione collettiva globale più importante e significativa, Write for Rights. Dieci storie, milioni di lettere e appelli in difesa di quei diritti troppo spesso violati che costituiscono le fondamenta di Amnesty e la sua mission. Ma in cosa consiste l’iniziativa? Scopriamolo.




Cos’è Amnesty e cos’è Write for Rights


Your words can change lives”. Questo è lo slogan di Write for Rights, un’azione collettiva globale portata avanti da Amnesty International durante tutto il mese di dicembre che ha il fine di spostare l’attenzione su alcune importanti violazioni di diritti umani nel mondo.


Per Amnesty International, organizzazione non governativa che dal 1961 si impegna nella difesa dei diritti umani, ogni forma di minaccia alla libertà ne è una violazione. Prigionie, privazioni del diritto di parola da parte di governi ed istituzioni, discriminazioni su base religiosa, sessuale o identitaria, estradizioni forzate e processi irregolari sono alcune tra le più importanti battaglie contro cui Amnesty lotta quotidianamente, tramite appelli, manifestazioni e azioni collettive.


Fonte: Sito interno Amnesty International

L’iniziativa Write for Rights pianta le sue radici nel 2001 in Polonia, quando un gruppo di attivisti tenne una maratona di lettere per ventiquattro ore consecutive per conto di coloro i cui diritti erano stati messi in pericolo o lesi. Da allora, Amnesty si impegna a portare avanti questa iniziativa, che è anche un’occasione per riunire l’enorme rete di attivisti che sostengono e compongono l’organizzazione in tutto il mondo.


Ma in cosa consiste effettivamente la campagna? Ogni anno, Amnesty identifica dei casi urgenti di violazioni dei diritti umani sparsi nel mondo che necessitano azione immediata o celere. Successivamente, si mobilita tramite i propri attivisti con una concentrazione di appelli, lettere, e-mail e azioni social come tweets e posts con il fine di chiedere protezione, giustizia o libertà per persone che si trovano in pericolo per il loro impegno nella difesa dei diritti umani.


L’impatto di Write for Rights


Il valore e l’importanza su scala globale di Amnesty International ha permesso alla campagna di raggiungere numeri significativi: nel 2001 i pionieri polacchi scrissero 2326 lettere. Nel 2020 si contano circa 4.5 milioni di lettere, tweets e firme di appelli e petizioni. Ma parlare di numeri è riduttivo quando abbiamo a disposizione testimonianze di persone, che grazie a Write for Rights, hanno ottenuto giustizia e libertà.

  • Phyoe Phyoe Aung, 2015: giovane attivista birmana e Segretaria Generale di una delle associazioni studentesche più importanti del Myanmar, fu arrestata il 10 Marzo 2015 assieme a cinquanta altri studenti per una manifestazione pacifica contro una legge sull’istruzione. Fu accusata di diversi reati, tra cui partecipazione ad un raduno illegale e incitamento a commettere reati contro lo stato. Grazie a Write for Rights, venne liberata l’8 Aprile 2016 a discapito dei nove anni previsti.

  • Birtukan Mideska, 2009: imprigionata in Etiopia per circa due anni per aver pacificamente esercitato il suo diritto alla libertà di pensiero e associazione, fu rilasciata nel 2010 grazie alle migliaia di petizioni firmate durante la maratona.

  • Dr Tun Aung, 2013: leader di una comunità musulmana, medico e attivista, fu imprigionato nel 2012 dopo aver tentato di calmare la folla durante una rivolta in Myanmar e condannato a 17 anni di carcere con diverse accuse a suo carico. Grazie a Write for Rights venne rilasciato nel 2015.



Write for Rights 2021


Quest’anno la Write for Rights, in Italia, sarà dedicata al coraggio delle donne che difendono i diritti umani. Per questo sono state selezionate cinque storie di attiviste e donne in pericolo.

  • Janna Jihad: A 13 anni Janna si è fatta conoscere come una delle più giovani giornaliste del mondo per aver documentato l’oppressione e la violenza sui palestinesi da parte dell’esercito israeliano in Cisgiordania. Il suo giornalismo militante l’ha resa soggetta a molestie e minacce di morte

  • Zhang Zhan: nel febbraio 2020 Zhang si è recata a Wuhan per realizzare reportage sugli arresti dei giornalisti indipendenti e sulle vessazioni delle famiglie dei pazienti malati di Covid-19 da parte dei funzionati governativi cinesi. Per il suo lavoro è stata condannata a quattro anni di carcere.

  • Wendy Galarza: attivista messicana contro la violenza di genere, Wendy è stata catturata e picchiata brutalmente dalla polizia, che le ha anche sparato due volte, per aver partecipato ad una marcia organizzata per chiedere giustizia per il femminicidio di una donna chiamata Alexis.

  • Ciham Ali: prelevata dalle autorità eritree a quindici anni mentre cercava di lasciare il paese, è detenuta da circa nove anni in un luogo sconosciuto. La sua famiglia non ha notizie di lei, e nonostante Ciham abbia la doppia cittadinanza eritrea e statunitense, il governo degli Stati Uniti non è intervenuto nel suo caso.

  • Anna Sharyhina e Vira Chernygina: hanno fondato l’Ong Sphere per fornire uno spazio sicuro alla comunità Lgbt in Ucraina, riuscendo ad organizzare nel 2019 il primo evento Pride a Kharkiv. Nel corso degli anni l’Ong ha subito diversi attacchi omofobi (dal 2017 quasi 30 volte), e nonostante le denunce, le autorità non l’hanno mai tutelata, anzi talvolta si sono unite agli attacchi.

Write for Rights, quindi, è sicuramente un’occasione per far luce sulle violazioni di diritti umani che avvengono quotidianamente, ma soprattutto, è un’opportunità per sottolineare l’importanza dell’attivismo e della voce del singolo che può aiutare a salvare una vita, per un Natale più attento e sostenibile.


Se vuoi conoscere e firmare gli appelli per gli altri casi di Write for Rights, puoi consultare: https://www.amnesty.org/en/get-involved/write-for-rights/







Approfondimenti:

Sito interno Amnesty International

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