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25 novembre: eliminare la violenza contro le donne

Aggiornamento: 9 dic 2021



Il 7 Febbraio 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la risoluzione “54/134”, indicando ufficialmente il 25 Novembre giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, anche se gruppi di attiviste e attivisti celebrano questa data come giorno contro le violenze gender-based già dal 25 Novembre 1981, in seguito al primo “incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche”.


La giornata fu istituzionalizzata in ricordo delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche uccise in Repubblica Domenicana nel 1960 per ordine di Rarael Trujillo, dittatore al potere dal 1930 al 1961. Sempre nel 1981, entrava in vigore la Convenzione per l’Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne, trattato che si pone l’obiettivo di affermare l’uguaglianza tra i generi e di proporre un’agenda che possa garantire alle donne di godere di tutti i diritti umani, riconoscendo quindi l’esigenza di intervenire contro le violenze di genere.


Pur essendo chiaramente definita come violazione dei diritti umani e discriminazione, la violenza contro le donne è ancora oggi ampiamente diffusa: in tutto il mondo si stima che, in media, una donna su tre subisca abusi psicologici, fisici e/o sessuali. In Italia, i dati Istat mostrano che, ancora oggi, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito nel corso della propria vita forme di abusi fisici o sessuali, il 13,6% ha subito questi abusi da partner o ex partner, e spesso le violenze avvengono da parte di amici e parenti. Si parla di quasi 7 milioni di donne solo nel nostro paese.


Perché si parla di “shadow pandemic”

La violenza contro donne e ragazze non si è fermata neanche in periodo di emergenza. Al contrario, sin dallo scoppio della pandemia COVID-19 la situazione è peggiorata: sempre più donne si sono ritrovate vittime di abusi, soprattutto nell’ambiente domestico. Le restrizioni dovute alla pandemia hanno causato stress dovuto all’isolamento sociale, così come problemi economici – soprattutto per le donne, che hanno subito la percentuale più alta di licenziamenti. Allo stesso tempo, l’emergenza sanitaria ha accentuato la difficoltà di accesso ad informal support networks cioè amici e familiari, così come a servizi formali di supporto (centri di aiuto e consulenze psicologiche), oltre ad aver reso ancora più complicato lasciare la propria abitazione e poter fisicamente fuggire da una situazione di abuso. In Italia, nel 2020, le chiamate al numero di emergenza contro la violenza e lo stalking sono aumentate del 79,5% rispetto all’anno precedente.



Raggiungere la parità di genere


Le Nazioni Unite hanno inserito la parità di genere nei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, fondamentale per raggiungere un futuro sostenibile. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze è il quinto SDG, e inserisce tra i suoi target proprio l’eliminazione di ogni forma di violenza contro donne e ragazze, nella sfera pubblica come privata.


Come possiamo arrivare a raggiungere un obiettivo che sembra ancora così lontano? La violenza di genere nasce da discriminazione gender-based, da norme sociali che ancora accettano la violenza e dagli stereotipi di genere ancora troppo forti nelle nostre società. Un fondamentale strumento per eliminare la violenza di genere è infatti la prevenzione, tramite l’educazione, l’individuazione delle cause di tale fenomeno ed i rischi, tramite la sensibilizzazione di tutta la comunità e il coinvolgimento di uomini e ragazzi. Accrescere la consapevolezza della violenza e delle sue conseguenze può inoltre sostenere le vittime nella richiesta di aiuto e di denuncia, in quanto aiuta ad eliminare la vergogna che segue gli abusi, la paura di un ulteriore atto di violenza, o la semplice mancanza di informazione sui servizi disponibili.


Infine, ognuno di noi, per prevenire e combattere la violenza di genere, può informarsi e prestare attenzione a ciò che ci circonda, attraverso azioni quotidiane che possono avere un importante impatto: garantire uno spazio sicuroalle vittime di violenza, ascoltare e credere alla loro storie; educare al rispetto e all’uguaglianza le nuove generazioni, comprendere il significato di consenso e imparare a riconoscere i segni degli abusi.







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