Al giorno d’oggi il Marocco è colpito da una grave siccità causata dal cambiamento climatico e da una gestione idrica inefficiente. Il paese vive una tale penuria d’acqua che negli anni 1960 la sua disponibilità era di 2600 m3 maggiore rispetto ad adesso.
Si prevede che questa situazione potrebbe peggiorare nei prossimi 30 anni a causa delle scarse precipitazioni e dell’aumento delle temperature.
Il problema
Nel passato questa assenza d’acqua colpiva maggiormente le zone rurali, mentre attualmente essa grava anche sulla quantità di acqua potabile nelle zone urbane.
Dal settembre 2021 il Marocco è soggetto a un calo delle precipitazioni allarmante e a una diminuzione delle riserve delle dighe. Al di là delle cause climatiche, la scarsità d’acqua è dovuta soprattutto allo squilibrio con cui questa viene impiegata nei vari settori dell’economia marocchina. Infatti, come stimato dalla ricercatrice Amal Ennabih, la mancanza di questa risorsa è dovuta al suo elevato impiego (quasi l’80%) nell’irrigazione, spingendo gli esperti a cercare delle soluzioni per abbassare il peso dato al settore agricolo nell’economia del Paese.
I progetti volti a superare la questione
Il direttore della ricerca e della pianificazione dell’acqua Abdelaziz Zerouali sottolinea la necessità di cambiare approccio riguardo alla questione dell’acqua, per affrontare una crisi climatica che lui definisce ormai reale.
Una delle soluzioni pensate, per esempio nel regno di Chérif, è quella di dissalare l’acqua del mare per far fronte al deficit idrico.
Nonostante ciò, l’idea non è stata messa in atto completamente a causa di alcuni ritardi, come la continua ristrutturazione della stazione di dissalazione di Casablanca oppure del continuo ritardo della consegna dell’impianto di dissalazione presente nella città di Saidia. Se attuasse correttamente il programma, il Marocco beneficerebbe di circa 2 miliardi di m3 di acqua in più all’anno.
Il progetto appena citato è stato ipotizzato dal professor Hasnaoui, il quale ha ideato degli altri programmi facenti parte della nuova strategia idrica. La prima proposta ha a che fare con un possibile trasferimento dell’acqua dal nord al sud del paese, del quale i due cammini potenzialmente percorribili sono due: il primo trasferimento avverrebbe a partire dal fiume Moulouya, mentre il secondo riguarda un passaggio d’acqua che parte dal fiume Sebbou fino ad arrivare alla regione di Marrakech.
L’altro progetto è legato alla politica delle dighe, la quale è stata spesso messa in dubbio dagli specialisti, ma nella quale il professor Hasnaoui vede dei possibili risvolti positivi. Egli, infatti, afferma che grazie ad essa in passato sono stati raggiunti dei risultati incoraggianti durante i periodi di grave siccità. Tuttavia, mette l’accento sul fatto che il punto a sfavore dell’attuale gestione idrica «è l’accesso ineguale all’acqua potabile, a causa della mancanza degli strumenti materiali e a causa delle grandi disparità in termini di infrastruttura, soprattutto nel mondo rurale».
Dal punto di vista finanziario
Dato che il settore principale in Marocco è quello agricolo, il governo ha deciso di mettere in atto un programma di aiuti. Concretamente parlando, la Banca Mondiale sosterrà il progetto con un finanziamento di circa 163 milioni di euro con l’obiettivo di promuovere un’agricoltura efficiente e duratura nel paese.
Il Marocco, dal canto suo, dovrebbe stanziare circa 1 miliardo di euro volti a neutralizzare gli effetti devastanti che la siccità sta avendo sui raccolti agricoli. Ciò è stato annunciato dal Capo di Stato Aziz Akhannouch il 18 febbraio 2022 a Rabat, all’occasione della stesura del piano di emergenza volto a contrastare le conseguenze del notevole abbassamento delle precipitazioni. A questo programma contribuirà il Fondo Hassan II per lo sviluppo economico e sociale, con circa 281 milioni di euro.
Il tutto sarà destinato a finanziare diversi progetti, tra cui:
· Il risanamento del debito degli agricoltori
· Il sostenimento dell’allevamento
· La gestione delle risorse idriche nel settore agricolo
· Il miglioramento dei servizi dell’irrigazione
· Una preparazione tecnica diretta agli agricoltori.
La strada per arrivare ai risultati sperati è ancora lunga per il paese nordafricano, ma ciò che è certo è che finalmente il Marocco sta prendendo delle misure concrete per superare il problema della siccità, che si fa sempre più importante con il peggiorare dell’emergenza climatica e nello stesso tempo ha un grande impatto sulla popolazione marocchina.
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